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  • Immagine del redattoreWalter Dal Pan

Capacitas e Caboto 2013


CAPACITAS

Il piroscafo Capacitas fù ordinato dalla Società Nazionale di navigazione di Genova nel 1918,impostato a Muggiano come nave da carico.

Nel 1920 fu varato come Ansaldo-San Giorgio IV e completato il 7-07-1920.

Al galleggiamento si presentava con 119,85 metri di lunghezza,15,78 di larghezza e 8,57 di altezza.

La stazza netta era di 2933 tonnellate e 5371 di stazza lorda. L’apparato motore era composta da 3 turbine a vapore e 3 caldaie cilindriche monofronti ed un elica.

Fino al 1924 il piroscafo rimane sotto la ditta armatrice che lo aveva impostato,dopo negli anni compresi tra il 1924 e il 1929 fu trasformato per la combustione di gasolio, e sempre nello stesso anno fu rinominato Capacitas,e cambia la proprietà passando dalla Società di Navigazione Genova alla Nova Genuensis S.A. per l’industria e il Commercio Marittimo sempre di Genova.

Nel 1930 fu acquistato dalla Mare Nostrum S.A. di Navigazione di Genova. Il 30-06-1941 durante la navigazione da Genova a Napoli a sud-ovest si San Vincenzo, fu silurato dal sommergibile olandese O 24 e affonda su un fondale di circa 75 metri.

CABOTO

Piroscafo ordinato dalla Società Veneziana di Navigazione a Vapore di Venezia nel 1903, fù varato con il nome Caboto nel giugno 1905.

Completato il 29-11-1905 e si presentava al galleggiamento con un dislocamento netto di 2845 tonnellate e 6441 di stazza lorda.

Le dimensioni giganti per l’epoca,erano 108,20 metri di lunghezza,14,85 di larghezza e 8,46 di altezza,una vera fortezza del mare. Il motore che spingeva il Caboto era una macchina a triplice espansione e 2 caldaie monofronti.

Il 5-12-1905 il caboto parte per Venezia presso la sede armatoriale.

Il 22-12-1905 parte per il suo viaggio inaugurale da Venezia a Calcutta.Nel 1916 fù requisito dalla Regia Marina Italiana.

Il 23-12-1917 al rientro da un viaggio in India incrociò la rotta con il sommergibile germanico UB 49 presso Populonia che lo silurò provocandone l’affondamento poco dopo San Vincenzo.

E' un fine settimana di giugno quando Giacomo Singali ed un team di subacquei della Rebreather research si immergono su 2 dei più impegnativi relitti della costa Livornese in fronte a San Vincenzo.

Immersioni spesso difficoltose per la scarsa visibilità o ancora peggio per presenza di forte corrente.

Il team è equipaggiato con 2 trascinatori Teseo per poter far fronte all'eventuale corrente e per permettere ai subacquei una maggiore tranquillità.

Le immersioni sono state effettuate tutte in circuito chiuso.

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